Recupero del Convento di S. Maria del Gesù a Ragusa Ibla e Progettazione del Nuovo Allestimento del Museo Archeologico Ibleo
L’ex Convento dei Minori Riformati e l’annessa chiesa di S. Maria del Gesù rappresentano uno dei pochi complessi monumentali che non sono andati distrutti con il terremoto del Val di Noto del 1693. Il progetto preliminare e quello definitivo, redatti in equipe con tecnici progettisti e consulenti di varie discipline e di varie formazioni culturali, sono stati accomunati dall’obiettivo prioritario di rispettare il monumento esistente, già fortemente segnato sia dal citato terremoto, che da una sequela di interventi di messa in sicurezza parziali e non sempre “consoni” al contesto. Linee guida della progettazione sono state, pertanto:
- Inserimento di soli due nuovi materiali, l’acciaio Cor-Ten ed il cemento resinato, oltre a quelli esistenti;
- Scelta di impianti ad elevata tecnologia e bassa invasività;
- Valorizzazione degli spazi esterni al complesso monumentale.
Descrizione degl interventi di progetto
L’approccio progettuale si è basato sulla ricerca di un equilibrio tra il complesso monumentale esistente, la particolare topografia del sito ed il percorso museale. Il museo è stato progettato con il duplice scopo di rivitalizzare il contesto urbano circostante e di fungere da cornice per valorizzare le preesistenze. Il “contenuto” ed il “contenitore” fanno sì che il visitatore si “immerga” gradualmente nel passato, lungo un itinerario che attraversa sia le trasformazioni architettoniche subite dal Convento sia i periodi storici rappresentati dai reperti esposti.
Il progetto, partendo da uno studio dei flussi turistici all’interno del borgo di Ragusa Ibla, in particolare i flussi pedonali, prevede l’ingresso al museo da una stradella apparentemente secondaria, attraverso un sistema di passerelle in acciaio e vetro che immettono il visitatore direttamente alla quarta elevazione, dove sono ubicati i servizi di welcome ed accoglienza. Da qui partirà Il percorso espositivo, che si conclude alla prima elevazione; da qui il visitatore potrà risalire alla quarta elevazione attraverso l’impianto ascensore di nuova realizzazione. Tutto il percorso è “evidenziato” da un apposito “nastro” espositivo di nuova realizzazione in cemento e resina, sopraelevato rispetto al piano di calpestio esistente, e distaccato dalle pareti; in questo modo si lascia immutato l’aspetto delle superfici di pareti e soffitti e, al tempo stesso, lo spazio compreso fra il nastro ed il calpestio esistente viene sfruttato per il passaggio degli impianti, evitando così qualsiasi installazione sulle superfici storiche del monumento. Solo per brevi tratti, il nastro si eleva in corrispondenza delle pareti, ospitando vetrine espositive per i reperti e i alcuni corpi illuminanti.
La progettazione architettonica ha proceduto in stretta connessione con l’approccio interpretativo all’allestimento museale, anch’esso frutto di mesi di lavoro da parte del team di progettazione, in stretta collaborazione con i funzionari della stazione appaltante. Le linee guida ed i principi ispiratori che hanno portato alla definizione della proposta di allestimento hanno come scopo quello di mantenere un costante equilibrio fra “contenitore” e “contenuto”, come pure fra potenzialità comunicative e qualità scientifica dell’esposizione. Grazie all’ausilio di nuove tecnologie, infatti, sarà possibile passare dal “tempo della storia” al “tempo del racconto”, portando il visitatore a “visitare dal vivo” fatti e vicende della quotidianità del passato. Il viaggio termina nella chiesa di Santa Maria del Gesù, annessa al convento, ma di realizzazione postuma e quindi di tutt’altro stile architettonico; essa rappresenta un volume a sé stante, in cui il visitatore, dopo aver percorso all’interno del convento un arco temporale che va dal Neolitico all’età bizantina, potrà giungere dal Medioevo al 1693, anno nefasto per tutto il val di Noto.
L’attività di progettazione si è concentrata, ovviamente, anche sulla parte impiantistica. Sia per gli impianti elettrici e speciali, sia per gli impianti meccanici sono state scelte soluzioni all’avanguardia, che consentono una forte integrazione fra di essi e, nel contempo, una completa supervisione da parte della gestione del museo.
Tutte le soluzioni architettoniche ed impiantistiche sono state concertate nel pieno rispetto delle esigenze di qualsiasi soggetto con ridotta o impedita capacità motoria, sì da rendere possibile e piacevole la visita del museo a chiunque.